Fino agli anni ’80 del Novecento, le tensioni della Guerra fredda avevano portato alla formazione di due schieramenti contrapposti. I Paesi occidentali, guidati dagli USA, con un’economia di mercato e governi democratici formavano il cosiddetto Primo mondo. A esso si contrapponevano gli Stati con governi comunisti, con un’economia pianificata, guidati da URSS e Cina: il Secondo mondo. Tutti i Paesi che non rientravano né in uno schieramento né nell’altro formavano il Terzo mondo, che in pratica comprendeva la gran parte delle nazioni arretrate dell’Asia, dell’Africa e dell’America centro-meridionale.
Le definizioni Nord del mondo e Sud del mondo sono state introdotte nel 1980, all'interno del rapporto redatto dalla Commissione dell’ONU sullo sviluppo internazionale.
Queste definizioni sono legate a criteri geografici più che a criteri politici ed economici, anche se di fatto del Nord fanno parte i Paesi sviluppati che dominano la scena economica mondiale (USA, Canada, stati europei, Giappone, Corea del Sud, Australia...) mentre del Sud fanno parte Paesi ancora arretrati oppure in fase emergente.
All'interno della divisione tra Nord e Sud del mondo è necessario fare molte distinzioni, anche perché le fasi di transizione economica e le conseguenti fasi di sviluppo o arresto sociale che comportano sono in continua evoluzione. Nel Nord del mondo ci sono Paesi dominanti (come Stati Uniti, Stati dell'Unione europea e Giappone), Paesi sviluppati (come Canada, Australia, Corea del Sud) e Paesi emergenti (come la Russia). Del Sud fanno parte Paesi emergenti (Brasile, India, Cina) che competono con il Nord del mondo, Paesi con posizioni economiche consolidate anche se non dominanti, Paesi in situazione intermedia e Paesi decisamente arretrati.