La nebbia
Inserita nella raccolta Canti di Castelvecchio, La nebbia affronta il tema del desiderio di costruire per sé e i propri cari un ambiente ritirato e intimo che protegga dai mali e dalle delusioni del mondo, un ideale rappresentato dall’immagine della siepe, che ripara e separa dall’esterno. Pascoli realizzò questa aspirazione nel proprio rifugio di Castelvecchio, dove visse a lungo con la sorella Maria.

Metro: sestine di quattro novenari, un ternario (il quarto) e un senario (il sesto). Il primo verso della strofa è sempre uguale. Rima XBCbCx
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane!


Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura ch’ha piene le crepe
di valeriane.

Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.


Nascondi le cose lontane
che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...


Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore!
Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.